Javier Girotto &
Aires Tango
"Trentamila Cuori"

GIOVEDì 01 MARZO 2007
ORE 21:00
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GIOVEDì
01 MARZO 2007
ore 21:00

AUDITORIUM GAZZOLI –
TERNI

 

JAVIER GIROTTO, sassofoni e flauti andini
ALESSANDRO GWIS, pianoforte
MARCO SINISCALCO, basso
MICHELE RABBIA, percussioni

 

JAVIER GIROTTO & AIRES TANGO

Il gruppo nasce nel 1994 da un’idea del sassofonista e compositore argentino Javier Girotto, che ispirandosi alle proprie radici musicali e fondendole con le modalità espressive tipiche del jazz crea un contesto musicale nuovo. Facendo esplicito riferimento al grande Astor Piazzolla, Javier Girotto con Aires Tango dà vita ad un repertorio di musica originale in progressiva evoluzione, sia per la natura improvvisativa, sia per il continuo ricambio del materiale ritmico e melodico. Nel ’95 gli Aires Tango sono interpreti della colonna sonora dello spettacolo teatrale I Testimoni (con Gianmarco Tognazzi e Alessandro Gassman), e del film Banditi (di S. Mignucci con Ben Gazzara e Lumi Cavazos). Nel ’96 esce il primo lavoro discografico degli Aires Tango intitolato Malvinas, dal nome argentino delle isole Falklands (teatro, nel ‘82, del conflitto bellico tra Argentina e Regno Unito). Alla fine del ‘97 esce il secondo album dal titolo Madres (BMG-Victor), che riprende il discorso stilistico cominciato nel primo e lo porta ad un’ulteriore evoluzione. C’è da ricordare la presenza di un quartetto d’archi e la partecipazione del fisarmonicista Antonello Salis. Dal ‘98 in poi gli Aires Tango partecipano a numeros festival musicali in tutta la penisola. Inoltre cominciano una serie di collaborazioni dal vivo con numerosi solisti: Paolo Fresu, Enrico Rava, Gianni Coscia, Antonello Salis e Peppe Servillo degli Avion Travel. Uscito nella primavera ‘99, il loro terzo disco dal titolo Poemas è dedicato alla grande letteratura latino-americana contemporanea. Il loro quarto album, intitolato Cronologia del ‘900, è pubblicato nell’ottobre del 2000, in co-produzione con l’etichetta discografica de Il Manifesto.
Il quinto album Origenes, è pubblicato a un anno esatto di distanza dal precedente, sempre in co-produzione con Il Manifesto. Il sesto album En Vivo è pubblicato nel giugno del 2002. Tale disco, prodotto dalla Cam Jazz, è stato registrato in 3 concerti a La Palma Club. Il settimo album Anniversario esce nel 2002 ed è il disco che segna il traguardo degli otto anni di vita degli Aires; prodotto dalla Cam Jazz, è stato registrato a Sofia con la Bulgarian Symphony Orchestra e con gli arrangiamenti e la direzione di Paolo Silvestri. L’ottavo disco di Javier Girotto & Aires Tango è del 2004: dall’incontro del band leader argentino con il fotografo Giancarlo Ceraudo nasce l’idea di commentare musicalmente le splendide immagini frutto di un reportage fotografico.
Nel 2006 arriva Trentamila Cuori: l’ultimo appassionante progetto. Un disco che è, allo stesso tempo, memoria e denuncia di una drammatica esperienza collettiva e personale. Esce nel trentennale del colpo di stato militare argentino, in seguito al quale, tra il 1976 e il 1983, sparirono nel nulla trentamila persone: intellettuali, lavoratori, studenti considerati dissidenti dal regime, che furono arrestati e di cui si è poi persa ogni traccia (per questo detti desaparecidos). Girotto era poco più che un bambino all’epoca, ma quel periodo della sua vita gli è rimasto nell’anima. Tredici brani di grande suggestione e forza evocativa: del terrore suscitato dai militari, ma anche della rabbia e della determinazione delle madri di Plaza de Mayo, del grido di nunca más. Mai più. Un atto di accusa politico, un disco intenso, che segna il ritorno, dopo quattro anni, di Aires Tango con l’etichetta Il Manifesto.
La musica di Javier Girotto & Aires Tango rispecchia fedelmente i tratti della melodia tanghera e dell’improvvisazione jazzistica. Il risultato è una sorta di tango trattato, dalle caratteristiche spiccatamente latine per le melodie e i ritmi che lo animano, ma meno vincolato dai canoni del tango tradizionale e perciò terreno fertile per un’improvvisazione d’ispirazione jazz; in questo modo gli Aires giungono a una musica di notevole libertà espressiva e di grande fascino, nella quale gli echi del passato si fondono con le istanze del linguaggio musicale più moderno.