DOMENICA
17 NOVEMBRE 2019
ore 17,30
TEATRO COMUNALE “G. MANINI”, NARNI (TR)
INGRESSO SU PRENOTAZIONE
DOMENICA
17 NOVEMBRE 2019
ore 17,30
TEATRO COMUNALE “G. MANINI”, NARNI (TR)
INGRESSO SU PRENOTAZIONE
KARIMA • voce
PERUGIA BIG BAND
MASSIMO MORGANTI • direzione
Il sodalizio artistico tra il musicista americano Burt Bacharach (1928) e la cantante Dionne Warwick (1940) ha generato – tra il 1963 e il 1970, con un’appendice nel 1993 – una serie di successi da top-ten, divenuti emblematici per la storia della musica pop-soul di quel periodo (Walk on by, I say a little prayer,I’ll never fall in love again, per citarne solo alcuni). Si trattava di un innovativo blenddi pop sofisticato e di raffinata vocalità dai toni gospel. Come ha ben scritto David Brackett, le canzoni di Bacharach (composte in collaborazione con Hal David) contenevano cambiamenti di metro, svolte melodiche e modulazioni armoniche, su testi che esprimevano una discreta vulnerabilità esistenziale. Questi elementi si rivelavano ideali per lo stile vocale di Warwick, caratterizzato da un’intensità emotiva contenuta, che sfumava gradualmente le evidenti influenze gospel. A distanza di cinquanta anni l’atmosfera di quel connubio sembra rivivere tramite la voce di Karima, che però è in grado di attualizzarne il carattere e renderlo personale. La carriera della cantante italiana è segnata della musica di Burt Bacharach e la diretta collaborazione con lui, dal 2009, è all’origine dell’album Close to you –Karima sings Bacharach (2015). Per Visioninmusica Karima è accompagnata da un’intera orchestra jazz – la Perugia Big Band – diretta da Massimo Morganti. Oltre ai pezzi di Bacharach, tra cui spicca anche God give me strengthnella versione cantata da Elvis Costello, sono in scaletta alcuni jazz standard, ispirati alle celebri versioni di Ella Fitzgerald e Count Basie (Polka dots and moonbeams, Shiny stockings, Let the good time roll). Completano il set, facendo da raccordo, alcuni brani – anche strumentali – che esaltano le qualità della big band e dei suoi solisti (Silvia Pierucci e Davide Tassi). Per l’occasione Morganti ha selezionato e arrangiato Strike up the banddi George Gershwin, Too close for comfortdal musical di Broadway Mr. Wonderful e Smackdab in the middledi Jesse Stone.
PROGRAMMA
George Gershwin (1898 – 1937)
– Strike up the band (strumentale)
Jerry Bock (1928 – 2010)
– Too close for comfort (solista Sivia Pierucci)
Jesse Stone (1901 – 1999)
– Smack dab in the middle (solista Davide Tassi)
Burt Bacharach (1928) (solista Karima)
– Close to you
– This girl’s in love with you
– Wives and lovers
– Polkadots and moonbeams
– Shiny stockings
– Alfie
– The look of love
– I say a little prayer
– God give me strenght
– Let the good times roll
KARIMA
Karima nasce a Livorno, città di mare colorata e frizzante, da cui eredita la permeabilità alle contaminazioni. Fin da bambina, sostenuta dal suo talento, si avvicina alla musica partecipando a Bravo Bravissimo e successivamente a Domenica In. Nell’ottobre del 2006 entra nel programma Amici di Maria De Filippi, dove si classifica al terzo posto e vince il premio della critica, decretato all’unanimità dalla giuria tecnica, che la ritiene la nuova voce più interessante del panorama musicale italiano. Nello stesso anno Karima firma il suo primo contratto discografico con Sony Bmg e incide il suo primo album. Se la sua voce fosse la tavolozza di un pittore, in essa vi si rintraccerebbero i colori del jazz, del soul del blues e perfino del gospel, sapientemente amalgamati con carisma e passione. Nonostante la sua giovane età, Karima ha già una lunga e ricca esperienza artistica, che la ha vista protagonista al Festival di Sanremo nel 2009 e, soprattutto, che la ha portata a collaborare con Burt Bacharach. Bacharach ha composto dei brani espressamente per lei e con lei li ha registrati a Los Angeles, producendo il suo primo album dal titolo “Karima”. Sempre nello anno è stata scelta dalla Disney per interpretare la colonna sonora nel film di animazione “La Principessa e il ranocchio”. Ha aperto i concerti di Whitney Houston e di John Legend, partecipando inoltre a “Tale e Quale Show” e “I migliori Anni” su Rai 1. Con Umbria Jazz rappresenta l’Italia nei festival internazionali. Karima è inoltre un’artista molto amata in Cina dove ha portato per due anni consecutivi in tour il progetto “Close to you” cantando al prestigioso teatro dell’opera di Pechino, tempio sacro della musica classica. Nel 2017 nel musical “The Bodyguard” canta nella parte della protagonista Rachel, ruolo interpretato nel film da Whitney Houston. Karima ha collaborato con Dado Moroni, Riccardo Fioravanti e con Stefano Bagnoli, oltre che con la più famosa street band italiana: i Funk Off. Nei suoi concerti i brani da lei interpretati rinascono nella “versione Karima”: unici e inimitabili.
Massimo Morganti
Si diploma in Trombone, Strumentazione per banda e Composizione presso il Conservatorio di musica “G. Rossini” di Pesaro. Grazie a una borsa di studio vinta ai seminari di Umbria Jazz 1997 prosegue la sua formazione al Berklee College of Music di Boston, studiando con Phil Wilson, Jeff Galindo, Hal Crook e Gorge Garzone. La sua attività concertistica, che lo vede protagonista sia in piccole formazioni sia come solista di grandi orchestre, lo porta a collaborare con i migliori musicisti jazz del panorama italiano e internazionale, tra cui ricordiamo: Kenny Wheeler, Bob Brookmeyer, Bob Mintzer, Mike Stern, Scott Robinson, Bill Cunliffe, Martin Wind, Joe La Barbera, Greg Hopkins, Maria Schneider, Ayn Inserto, Paul Mc Candless, Cyro Baptista, Kurt Elling, Ryan Truesdell, Fabio Zeppetella, Ramberto Ciammarughi, Massimo Manzi, Paolo Damiani, Marco Tamburini, Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Gianluca Petrella, Gianluigi Trovesi, Cristina Zavalloni e Gabriele Mirabassi.
Ha all’attivo oltre sessanta incisioni come leader, sideman e co-leader.
Nel 2001 ha fondato la Colours Jazz Orchestra, di cui è direttore e con la quale ha inciso tre dischi: “Nineteen Plus One” insieme a Kenny Wheeler, “Quando m’innamoro” su musiche di Roberto Livraghi e il più recente “Home Away From Home” insieme alla compositrice statunitense Ayn Inserto. Attualmente è insegnante di trombone jazz al Conservatorio di musica “F. Venezze” di Rovigo.
PERUGIA BIG BAND
La Perugia Big Band è una grande orchestra fondata nel 1973 che vive grazie alla passione e al talento dei musicisti che ne fanno parte, provenienti dall’Umbria e da altre regioni d’Italia. Nel 2013 si è costituita in associazione culturale non profit con la missione di valorizzare e promuovere la cultura musicale jazz in tutte le sue forme. Ispirata alle big bandamericane degli anni ’30 e ’40, ha lo sguardo rivolto verso le sonorità attuali, contaminate e cosmopolite. La PBB possiede un repertorio vasto, variegato e a tratti sorprendente: dallo swing all’hard-bop, dal cool jazz alla fusion, dal funk al latin jazz. Duke Ellington, Count Basie, Frank Sinatra, Herbie Hancock, Quincy Jones, Horace Silver si collocano nel suo pantheon, insieme a Bob Mintzer, John Clayton, Gordon Goodwin e al loro sound contemporaneo. Tra le incisioni della PBB vanno segnalate: “The 40th Anniversary Concert 1973-2013”, “Christmas in Blue”, “Stardust – live sotto le stelle”,“A Merry Swingin’ Grifo Christmas”. Nel giugno 2017, alla Casa del Jazz di Roma, la PBB ha presentato un progetto musicologico diretto da Massimo Nunzi e dedicato all’influenza del jazz orchestrale di Stan Kenton nei programmi Rai e nel cinema degli anni ’60. Il 31 agosto dello stesso anno la PBB si è esibita nel concerto inaugurale della maratona benefica “Il Jazz Italiano per le terre del sisma”, che ha visto protagonisti oltre 700 musicisti italiani a Scheggino, Camerino, Amatrice e l’Aquila. “Jazzmen at work”è un’iniziativa nata nel 2018 in collaborazione con il Teatro Franco Bicini, che ha permesso al pubblico di assistere gratuitamente ad una serie di “prove aperte” d’insieme della PBB. “Take the Jazz Train”è il mini-tour estivo che ha portato l’orchestra ad esibirsi fra Umbria e Marche: da Perugia a Montefalco, Recanati e Torgiano, per finire a Cortona. Del 2019 èl’ambizioso progetto, nel suo genere un “unicum” e una prima assoluta in regione: “The Sacred Concert” di Duke Ellington, concerto per soprano solista, 50 coristi e orchestra jazz.