Louis Bacalov
"40 anni di musica
attraverso il cinema"
MARTEDì 31 GENNAIO 2006 ORE 21:30 Acquista Biglietti
Il rapporto fra Visioninmusica e il mondo del cinema non può prescindere dalla figura di Luis Bacalov. Già ospite nella stagione 2002, quando con il suo quartetto presentò una raffinata rilettura in chiave jazz del tango argentino, Luis Bacalov torna a Terni nel 2006 per celebrare un importante anniversario della sua carriera di compositore di musica da film. Visioninmusica ha sempre ricercato i legami fra l’arte dei suoni e tutte le espressioni artistiche che la coinvolgono, direttamente o indirettamente. Bacalov, per la sua carriera e il suo ricco curriculum artistico, rappresenta un personaggio di assoluto rilievo nel panorama mondiale dei compositori di musica per il cinema. Se il coronamento ufficiale alla sua carriera è giunto con la conquista del premio Oscar per la colonna sonora del Postino di Michael Radford e Massimo Troisi, questo concerto vuol essere una più personale celebrazione dei suoi quaranta anni di attività come autore di colonne sonore. Bacalov propone per l’occasione un programma che appare come un ‘distillato’ della sua vastissima produzione, con brani che per lui hanno rivestito un’importanza speciale. Il suo excursus parte dunque da un pezzo tratto da une delle prime pellicole a cui collaborò negli anni Sessanta, Coup de foudre di Dyane Kuris, per passare poi ai film di Federico Fellini con sue musiche originali (La città delle donne) e di Nino Rota (O Venezia, Venaga, Venusia e L’uccello magico). Si giunge poi alle collaborazioni con registi che pongono al centro dei propri film il fascino dell’Argentina: dunque le atmosfere intrise di tango del film di Robert Duvall Assassination Tango, di cui Bacalov esegue la sua Seducciòn, e, dal già citato Postino, il tango Madreselva, di Francisco Canaro (ascoltando le cui note dal vecchio disco di Pablo Neruda, il postino Mario rimaneva rapito e affascinato). Nel ripercorrere idealmente la sua carriera, un capitolo non poteva non essere dedicato alla musica di un suo stimato collega ed amico di lunga data: Ennio Morricone. Bacalov dal repertorio di Morricone sceglie il brano Indagine, tratto dalla colonna sonora del film di Petri Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto. La seconda parte del concerto è incentrata pressoché esclusivamente su melodie di puro sapore argentino: per ribadire, ancora una volta, quanto forte sia il legame di Bacalov con la cultura musicale porteña – ovvero di Buenos Aires – da lui magistralmente interpretata. Segue dunque un’affascinante serie di tanghi, sia originali sia rielaborazioni, tutti però accomunati dall’utilizzo cinematografico. Aprono questo capitolo due pezzi di Bacalov: Ricercare Baires I composto per il film Milonga di Emidio Greco e il Tema di Fritsch, impiegato da Gerardo Herrero in Frontera Sur. Affrontando il tema del tango argentino è pressoché impossibile trascurare il più grande dei suoi interpreti storici: Carlos Gardel. A lui e alla sua mitica personalità Bacalov tributa un doveroso omaggio, estrema sintesi di una sua recente uscita discografica dal titolo La meravigliosa avventura di Carlos Gardel. I brani scelti hanno il titolo El dia que me quieras (dal film omonimo di Enrique Cahen Salaberry) e la celebre Mi Buenos Aires Querido (da Cuesta Abajo di Louis Gasnier). Il viaggio di Bacalov nella ‘sua’ musica da film volge al termine con l’esecuzione di altri tanghi molto popolari, seppur di epoche ed estrazione assai diverse: El Choclo di Angel Villoldo (ripreso da Double Take di George Gallo) e, di Astor Piazzola, Invierno Porteño (da L’esilio di Gardel di Fernando Solanas) e Libertango, probabilmente il tango in assoluto più noto oggi in Italia, grazie al fortunato spot pubblicitario che ne fa uso. Quest’ultimo pezzo di Piazzola si intende però tratto da una delle scene simbolo del film Lezioni di Tango di Sally Potter: quando cioè lei, regista e interprete del film, si trova coinvolta in una travolgente scena di ballo insieme ai i tre maestri del cosiddetto tango nuevo: Pablo Veron, Gustavo Naveira e Fabian Salas.