GIOVEDì
07 FEBBRAIO 2008
ore 21:00
TEATRO VERDI – TERNI
ROBY LAKATOS, violino
LASZLO BONI, violino
ROBERT FÉHÉR, contrabbasso
JENÖ ISTVÁN LISZTES, cimbalom
LÁSZLÓ BALOGH, chitarra
FRANTISEK JÁNOSKA, pianoforte
Violinista gitano Roby Lakatos non è solo un sorprendente virtuoso, ma un musicista di straorinaria versatilità stilistica. Ugualmente a suo agio sia che suoni musica classica, jazz o folk, Lakatos è un raro musicista che non rientra in nessuna definizione specifica. E’ un violinista gitano o “devil’s fiddler”, un classico virtuoso, un improvvisatore jazz, un compositore e arrangiatore. E’ il tipo di musicista universale che raramente si incontra nei nostri tempi – un musicista la cui forza di interpretazione deriva dalla sua attività di improvvisatore e di compositore. Si è esibito nelle più grandi sale concertistiche in America, in Europa e in Asia. Nato nel 1965 nella leggendaria famiglia di musicisti gitani, discendente da Janos Bihari, “King of Gypsy Violinists”, Roby Lakatos si è avvicinato alla musica fin da bambino, all’età di nove anni ha fatto il suo primo debutto come primo violino in una band gitana. La sua musicalità si è arricchita non solo grazie alla sua famiglia ma anche al Béla Bartók Conservatory di Budapest, dove ha vinto il primo premio per violino classico nel 1984. Tra il 1986 e il 1996, lui e il suo ensemble hanno deliziato il pubblico al Les Atéliers de la Grande Ille di Brussels, la loro “casa musicale” in quel periodo. Ha collaborato con Vadim Repin e Stéphane Grappelli, e la sua musica è stata molto apprezzata da Sir Yehudi Menuhin. Nel Marzo del 2004, Lakatos è apparso con grande successo insieme alla London Symphony Orchestra e a Maxim Vengerov al Genius of the Violin Festival di Londra. Quando Roby Lakatos unisce la cosiddetta “musica classica” con la magia della vitalità gitana ungherese, il risultato non è una mancanza di rispetto nei confronti del patrimonio colto elevato, ma piuttosto un avvicinamento alle radici e alla cultura del popolo gitano che offre un rinnovato e fresco piacere agli ascoltatori e agli amanti della musica. Come Liszt, Brahms e altri ha usato i toni ungheresi nelle sue composizioni, dando la possibilità al pubblico di approfittare ed apprendere quanto più possibile dal confronto tra musica classica e musica gitana.