Valerio Mastandrea
"Accattone: omaggio a
Pierpaolo Pasolini"

GIOVEDì 09 MARZO 2006
ORE 21:30
Acquista Biglietti

GIOVEDì
09 MARZO 2006
ore 21:30

AUDITORIUM GAZZOLI –
TERNI

 

VALERIO MASTANDREA, voce recitante
DANILO REA, pianoforte
ROBERTO GATTO, batteria

 

Pasolini amava Torpignattara, la Marranella, il Pigneto, prima Borgata Gordiani. Nella realtà dura e violenta della periferia degli anni ’60 lui aveva saputo cogliere una dimensione poetica inattesa e, per certi versi, ignorata da molti altri intellettuali. Lo aveva conosciuto Franco Citti (“Un giorno Sergio, mentre camminavamo, 1a, al semaforo della Marranella, per la Casilina, mi presentò suo fratello Franco che era un ragazzetto di diciassette anni”); lo aveva voluto che si muovessero i suoi Ragazzi di Vita (“Tutt’intorno s’alzavano impalcature e casamenti in costruzione, e grandi prati, depositi di rottami, terreni fabbricabili; da lontano, forse dalla Marranella, dietro il Pigneto, si sentiva giungere la voce d’un grammofono ingrossata dall’alto parlante. (…) quando ch’ebbero lasciato alle spalle, passa passo, Porta Furba e si furono bene internati in mezzo a una Shangai di orticelli, strade, reti metalliche, villaggetti di tuguri, spiazzi, cantieri, gruppi di palazzoni, marane, e quasi erano arrivati alla Borgata degli Angeli, che si trova tra Tor Pignattara e il Quadraro (…)” ); e lo aveva voluto girare Accattone, il suo primo film (“Erano giorni stupendi, in cui l’estate ardeva ancora purissima, appena svuotata un pò dentro, dalla sua furia. Via Fanfulla da Lodi, in mezzo a1 Pigneto, con le casupole basse, i muretti screpolati, era di una granulosa grandiosità, nella sua estrema piccolezza; una povera, umile, sconosciuta stradetta, perduta sotto il sole, in una Roma che non era Roma”). Le parole di Pier Paolo Pasolini riecheggiano avvolte dal grande jazz di due numeri uno: Roberto Gatto e Danilo Rea. Il duo Gatto (consacrato miglior batterista europeo), Rea (pianista restituito interamente al jazz dopo anni di canzone da alta classifica) si misura sulla trasposizione in jazz di grandi temi pop, firmati Beatles, Sting, Peter Gabriel, Modugno e Morricone. Sono le uniche certezze dell evento in cartellone: il resto lo farà l’improvvisazione, nel solco della tradizione jazzistica.

VALERIO MASTANDREA

Valerio Mastandrea nasce a Roma, sotto il segno dell’Acquario, il 14 febbraio del 1972 e pubblicamente parlando, nel salotto del Maurizio Costanzo Show romano di Roma, frequenta il Liceo scientifico e due anni di università. Poi si stufa e scrive a Maurizio Costanzo. Ha solo 19 anni e sul palco del Parioli diventa un personaggio in pochi attimi. Sembra tutto facile facile invece Valerio scopre di voler fare l’attore con una strada tutta in salita, quella del teatro e del cinema indipendente. Dal ’94 al ’96 interpreta piccoli cult da grande schermo: Ladri di cinema di Piero Natoli, Cuore cattivo di Umberto Marino, L’anno prossimo vado a letto alle dieci di Angelo Orlando, Palermo Milano solo andata di Claudio Fragasso, fino al ‘caso’ di Cresceranno i carciofi a Mimongo, film in bianco nero a basso costo che grazie al passaparola degli spettatori fa sì che Mastandrea diventi un attore di indubbia fama. Nel 1997 ancora un film generazionale, firmato Davide Ferrario: Tutti giù per terra, storia di Walter che fa fatica a crescere. Nel 1998 diventa Rugantino al Sistina di Roma e canta e balla con Sabrina Ferilli, applaudito da 1400 persone ogni sera per la bellezza di 253 repliche. Poi continua il cinema d’autore, è la volta di Velocità massima di Daniele Vicari, L’odore della notte (Claudio Caligari), Domani (Francesca Archibugi), Lavorare con lentezza di Guido Chiesa, in concorso al festival di Venezia , Siero delle vanità di Infascelli… Parti di duro, di poliziotto bastardo, di carabiniere vendicativo, di giovane di periferia che affronta con la corazza le difficoltà della vita. Ma Valerio Mastandrea è un talento comico al cento per cento. E lo prova in tv nel programma di Paola Cortellesi Nessun dorma e in due videoclip: Supercafone del Piotta e La descrizione di un attimo dei Tiromancino in cui ricalca il “Tarzan” di Vianello & Mondaini e che gli vale il Premio Videoclip Italia come miglior video del 2000. Ma il 2005 è anche l’anno del teatro. Valerio Mastandrea interpreta Migliore, monologo comico e terribile scritto e diretto da Mattia Torre, con le musiche di Giuliano Taviani. La storia di un uomo normale che per una casualità (viene assolto da un reato di cui era in realtà colpevole) entra in una crisi profonda e diventa sorprendentemente cattivo. E tutto cambia: cresce professionalmente, migliora socialmente, le donne lo desiderano, guarisce da sindromi e paure.

Valerio Mastandrea
"Accattone: omaggio a
Pierpaolo Pasolini"

GIOVEDì 09 MARZO 2006
ORE 21:30
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GIOVEDì
09 MARZO 2006
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AUDITORIUM GAZZOLI –
TERNI

 

VALERIO MASTANDREA, voce recitante
DANILO REA, pianoforte
ROBERTO GATTO, batteria

 

Pasolini amava Torpignattara, la Marranella, il Pigneto, prima Borgata Gordiani. Nella realtà dura e violenta della periferia degli anni ’60 lui aveva saputo cogliere una dimensione poetica inattesa e, per certi versi, ignorata da molti altri intellettuali. Lo aveva conosciuto Franco Citti (“Un giorno Sergio, mentre camminavamo, 1a, al semaforo della Marranella, per la Casilina, mi presentò suo fratello Franco che era un ragazzetto di diciassette anni”); lo aveva voluto che si muovessero i suoi Ragazzi di Vita (“Tutt’intorno s’alzavano impalcature e casamenti in costruzione, e grandi prati, depositi di rottami, terreni fabbricabili; da lontano, forse dalla Marranella, dietro il Pigneto, si sentiva giungere la voce d’un grammofono ingrossata dall’alto parlante. (…) quando ch’ebbero lasciato alle spalle, passa passo, Porta Furba e si furono bene internati in mezzo a una Shangai di orticelli, strade, reti metalliche, villaggetti di tuguri, spiazzi, cantieri, gruppi di palazzoni, marane, e quasi erano arrivati alla Borgata degli Angeli, che si trova tra Tor Pignattara e il Quadraro (…)” ); e lo aveva voluto girare Accattone, il suo primo film (“Erano giorni stupendi, in cui l’estate ardeva ancora purissima, appena svuotata un pò dentro, dalla sua furia. Via Fanfulla da Lodi, in mezzo a1 Pigneto, con le casupole basse, i muretti screpolati, era di una granulosa grandiosità, nella sua estrema piccolezza; una povera, umile, sconosciuta stradetta, perduta sotto il sole, in una Roma che non era Roma”). Le parole di Pier Paolo Pasolini riecheggiano avvolte dal grande jazz di due numeri uno: Roberto Gatto e Danilo Rea. Il duo Gatto (consacrato miglior batterista europeo), Rea (pianista restituito interamente al jazz dopo anni di canzone da alta classifica) si misura sulla trasposizione in jazz di grandi temi pop, firmati Beatles, Sting, Peter Gabriel, Modugno e Morricone. Sono le uniche certezze dell evento in cartellone: il resto lo farà l’improvvisazione, nel solco della tradizione jazzistica.

VALERIO MASTANDREA

Valerio Mastandrea nasce a Roma, sotto il segno dell’Acquario, il 14 febbraio del 1972 e pubblicamente parlando, nel salotto del Maurizio Costanzo Show romano di Roma, frequenta il Liceo scientifico e due anni di università. Poi si stufa e scrive a Maurizio Costanzo. Ha solo 19 anni e sul palco del Parioli diventa un personaggio in pochi attimi. Sembra tutto facile facile invece Valerio scopre di voler fare l’attore con una strada tutta in salita, quella del teatro e del cinema indipendente. Dal ’94 al ’96 interpreta piccoli cult da grande schermo: Ladri di cinema di Piero Natoli, Cuore cattivo di Umberto Marino, L’anno prossimo vado a letto alle dieci di Angelo Orlando, Palermo Milano solo andata di Claudio Fragasso, fino al ‘caso’ di Cresceranno i carciofi a Mimongo, film in bianco nero a basso costo che grazie al passaparola degli spettatori fa sì che Mastandrea diventi un attore di indubbia fama. Nel 1997 ancora un film generazionale, firmato Davide Ferrario: Tutti giù per terra, storia di Walter che fa fatica a crescere. Nel 1998 diventa Rugantino al Sistina di Roma e canta e balla con Sabrina Ferilli, applaudito da 1400 persone ogni sera per la bellezza di 253 repliche. Poi continua il cinema d’autore, è la volta di Velocità massima di Daniele Vicari, L’odore della notte (Claudio Caligari), Domani (Francesca Archibugi), Lavorare con lentezza di Guido Chiesa, in concorso al festival di Venezia , Siero delle vanità di Infascelli… Parti di duro, di poliziotto bastardo, di carabiniere vendicativo, di giovane di periferia che affronta con la corazza le difficoltà della vita. Ma Valerio Mastandrea è un talento comico al cento per cento. E lo prova in tv nel programma di Paola Cortellesi Nessun dorma e in due videoclip: Supercafone del Piotta e La descrizione di un attimo dei Tiromancino in cui ricalca il “Tarzan” di Vianello & Mondaini e che gli vale il Premio Videoclip Italia come miglior video del 2000. Ma il 2005 è anche l’anno del teatro. Valerio Mastandrea interpreta Migliore, monologo comico e terribile scritto e diretto da Mattia Torre, con le musiche di Giuliano Taviani. La storia di un uomo normale che per una casualità (viene assolto da un reato di cui era in realtà colpevole) entra in una crisi profonda e diventa sorprendentemente cattivo. E tutto cambia: cresce professionalmente, migliora socialmente, le donne lo desiderano, guarisce da sindromi e paure.